Ancora una commedia di esilaranti malintesi di Georges Feydeau per la rassegna "Teatro nei cortili" con la compagnia amatoriale La Maschera impegnata in Quando il marito va a caccia (Monsieur Chassel) al chiostro di Sant'Eufemia da questa sera a lunedì 8 agosto con inizio alle ore 21.15. Si tratta di un lavoro teatrale tra i meno noti del commediografo parigino di fine ottocento ma rispecchia appieno lo schema classico di intrighi e imprevisti mischiati con l'estrema precisione comica di Feydeau. Stile che ha permesso alle sue commedia di sopravvivere ai mutamenti teatrali e del gusto di tutto il Novecento. La commedia narra la ridicola vicenda di reciproci tradimenti, tentati e presunti ma mai realizzati, di una coppia di coniugi. Il ménage familiare è, infatti, uno degli argomenti prediletti da Feydeau. Un punto di osservazione della varietà umana interessante e variegato da cui prendere infiniti spunti e in cui poter inserire continui intrecci. ...(omissis)... Protagonisti di Quando il marito va a caccia sono due normalissime persone, monsieur Chassel e signora, che si trovano in cerca di un amante più per volontà di un destino bizzarro che per le proprie reali intenzioni. Alla fine infatti l'intento fedifrago non sarà attuato e in famiglia torna il sereno fino alla prossima tentazione che non tarderà a bussare alla porta di casa. Al susseguirsi di dialoghi serrati, di vertiginosi colpi di scena e di deliziose situazioni comiche si aggiunge la scelta del regista William Jean Bertozzo di trasportare l'ambientazione da fine ottocento agli anni cinquanta.
Silvia Bernardi (L'Arena di Sabato 30 Luglio 2005)
Personaggi ed interpreti in ordine di apparizione:
Moricet ⇒ Cataldo Russo
Leontine ⇒ Francesca Spezie
Duchotel ⇒ Claudio Gallio
Babet ⇒ Anna Svizzero
Gontran ⇒ Carlo Malagoli
Cassagne ⇒ Roberto Zamboni
Madame Latorre ⇒ Mara Fedrigoli
Bridois ⇒ Christian Stanzial
Regia ⇒ William Jean Bertozzo
Allestimento scenico ⇒ Eddy Rizzati, Laura Zanella, Anna Gasparon
Ricerca musicale ⇒ Claudio Gallio
Costumi ⇒ Sartoria Vita
Assistente alla regia ⇒ Giuliana Gasparon
La critica:
Tante porte che collegano vite e dalle quali non si sa mai chi potrà uscire. Cosa faranno accadere. Stanze invase di desideri che sotto l’apparente normalità nascondono segreti e bugie ed oggetti d’ogni tipo pronti a svelare errori e rimpianti. Soprattutto, visibile o meno, il simbolo per eccellenza che nasconde o amplifica le pecche di una vita matrimoniale logora e stanca: il letto, ambito traguardo di ogni inquietudine, intorno al quale si gioca tutto e gli uomini si affannano alla ricerca di un assaggio di felicità, che si tratti di mogli, mariti, amanti o poeti sgangherati.
Un bel quadretto di vita coniugale, al massimo della comicità e al contempo racconto sincero dei limiti e dei difetti umani è quello offerto da Georges Feydeau nella commedia in tre atti “Quando il marito va a caccia (Monsieur Chassel)” e proposto l’altra sera al Chiostro di Santa Eufemia dalla compagnia La Maschera con la regia di William Jean Bertozzo, che ha saputo mettere in scena con brio ed originalità un testo divertente, ma di non facile resa, ricco di colpi di scena, dal ritmo veloce e incalzante e caratterizzato da tutto ciò che dovrebbe essere il teatro comico: allegro, ma non scanzonato, piacevole, ma non stupido né ripetitivo.
A dimostrarlo l’apprezzamento del pubblico, i numerosi applausi a scena aperta e l’atmosfera coinvolgente che sprigionava di continuo dal palcoscenico, sul quale gli attori hanno ricreato con bravura e stile un mondo (per alcuni) quotidiano ed imbevuto di realtà.
Tra spaccati di vita adultera e saggezza matrimoniale retroattiva, tra paure, follie per noia e simpatiche nevrosi d’abitudine, gli interpreti hanno dato voce a ciò che spesso, al di là di situazioni esasperate funzionali alla comicità e segno distintivo del teatro di Feydeau, complica la vita matrimoniale che, stanca di se stessa, si trascina fino all’adulterio consumato più per errore o per ripicca che per piacere.
Alla fine, costretti tra l’elegante salotto di casa simbolo della realtà e il nido d’amore degli amanti che incarna desideri non confessabili, gli intrighi e le menzogne si risolvono e si dimenticano tra buoni propositi e risate. La famosa capacità di Feydeau di guardare, e non solo vedere, l’eterno valzer degli amori e degli addii dal punto di vista comico.
Lo spettacolo sarà in replica sino all’8 agosto, alle ore 21.
Silvia Antenucci (L’Arena di Verona di martedì 2 agosto 2005)